Jova Beach Party, PRO o CONTRO?

Da un rientro estivo non c’è niente di meglio che quell’aria frizzantina carica di litigi naturalistici per caricare le batterie. Un rientro amaro, che dura ormai da qualche anno. Naturalmente sto parlando del Jova Beach Party. Ma.. Che cos’è? Non ci siamo mai schierati con contenuti dedicati, ma è arrivato il momento di prendere una posizione. Lo faremo anche su Tiktok. Ma prima, lascia che ti spieghi cosa è successo intorno a questo evento in poche e semplici parole.

Ascolta “Jova Beach Party & EcoNazisti – Parliamone” su Spreaker.

Il Jova Beach Party è un evento concertistico ispirato agli anni di Woodstock, e al desiderio di superare i limiti fisici e mentali che la cultura hippies voleva tanto abbattere. Un estensione di libertà che prevede una location che da sempre è associata al relax e alla spensieratezza: la spiaggia. Dal 2019 inizia un tuor estivo che vedere il cantautore Lorenzo Cherubini al centro di un ritrovato concetto di Showlive estivo, ma anche di burrascose critiche da parte degli ambientalisti di tutta Italia.

Eco-nazismo e associazioni PRO Jova Beach Party

Caro Lorenzo, a questo punto mi daresti dell’econazista, un termine che rimbomba da una delle tue ultime dichiarazioni dell’estate ’22.

Il Jova, che di mestiere fa il cantautore e non l’ecologo o il naturalista, si è affidato ad associazioni accreditate nel territorio italiano per non trascurare l’ecosostenibilità del suo maxi evento. In primis c’è il WWF, un’associazione ambientalista storica che ha sulle spalle ben 56 anni di iniziative, il cui motto è “Costruire un mondo in cui l’uomo possa vivere in armonia con la natura”. Non che questo sia sinonimo di garanzia, visto che 85.000 persone non possono convivere in armonia con un piccolo lembo di spiaggia.

Questo è il numero che ci si aspettava per l’evento di quest’anno a Viareggio. Nonostante il numero fosse leggermente inferiore, gli alberghi sono andati sold out, e l’incremento di turisti ha fatto girare l’economia della città e di quelle limitrofe.

Gli ambientalisti contro questo evento!

C’è da dire una cosa importante. Non tutte le aree usate minacciavano gli ecosistemi esistenti, perché erano aree fortemente antropizzate in cui la natura era, purtroppo, poco presente. Altre, al contrario, confinavano con aree a rischio, dove il solo utilizzo della spiaggia da parte dei bagnanti può causare forti danni a questi ambienti. Il pericolo più grande viene corso da quelle popolazioni o specie che si trovano fuori dall’area dunale protetta, ed essere facile preda di ruspe, operai e festeggianti poco attenti.

I due animali simbolo scelti per portare avanti questa campagna contro questo tour sono la Caretta caretta e il fratino (Charadrius alexandrinus). Quest’ultimo è più elusivo e costruisce nidi proprio sulle dune sabbiose, anche su quelle antropizzate proprio come la caretta. Infatti, da simboli della natura da proteggere, sono passati a simboli che possono convivere con questo evento. E’ il caso di Castel Volturno, in cui sono nate 30 tartarughe un ora dopo il Jova Beach Party. Un’arma a doppio taglio che minimizza il danno causato dal party in queste aree molto sensibili.

La politica e la salvaguardia della duna

Jovanotti passa da stereotipo green a icona della Destra in pochissimo tempo grazie alle dichiarazioni di Salvini. Un suo tweet a difesa dell’autore contro gli ambientalisti ha lasciato tutti di stucco, anche se il suo animo festaiolo traspare evidente nel messaggio: “Lasciate che gli artisti si esprimano e i giovani si divertano” twitta l’esponente di Lega Nord. Allora a sto punto mettete un follow al podcast per lasciarmi esprimere, visto che sono un artista in questo senso!

Comunque, gli ambienti costieri e soprattutto quelli dunali sono aree veramente delicate, anche senza pensare alla caretta o al fratino. Già i venti possono cambiare i suoi equilibri, e gli erbivori possono eliminare quelle piante che la sostengono grazie alle radici, che permettono a numerosissime specie animali di avere una casa.

Non è la presenza di moltissime persone che causa di per sé danni seri alla duna (pur causandone altri, eh), ma i lavori che rendono il sito praticabile per questi eventi. Lavori che rendono la spiaggia una grande spianatoia, rompendo equilibri che si sono costruiti anche con l’antropizzazione balneare.

A voi le conclusioni