La cattività (non) è una parola sbagliata!

Ascolta “Come nasce il termine CATTIVITÀ – Parliamone” su Spreaker.

Da dove nasce la parola cattività?

Cattività. Una parola che entra a far parte di quelle parole abusate della società come una tantum. Usata addirittura per indicare gli animali domestici alle volte!! No!

Cattività deriva dal latino, captìvitas o prigionia. Il termine non è stato coniato per gli animali che ovviamente erano e sono prigionieri, anche se in strutture super attrezzate e con nobili fini. Nei bei tempi antichi indicava un qualunque tipo di prigionia, rapimento, sequestro e imprigionamento. La condizione definisce il soggetto, il prigioniero, cioé captivus. E vedremo perché è importante.

Il suo significato ai giorni nostri

Ora sai il suo significato più antico! Quindi apri la finestra, e urla al mondo: “Ia so la verità!”

In questo senso, perché gli animali domestici non dovrebbero rientrarci ed essere definiti animali in cattività? La loro vita è comunque limitata agli spazi che gli concediamo. Vero, ma i significati cambiano con il tempo e la nostra cultura è brava a complicarci la vita. Lo stato della “cattività” si concede solo agli animali selvatici catturati e detenuti per diverse ragioni, dalla ricerca a quelle più ignobili!

La nascita del cattivo

Ecco che però succede una cosa curiosa, ma non molto strana quando si parla di aspetti linguistici. Da questa parola, anzi, da quella di prigioniero (captivus), nasce il termine cattivo. Un essere spregevole, ignobile, a volte privo di compassione e rimorsi. Insomma, un tasso del miele.

Da Jafar al Re Ghiaccio, tutti hanno qualche trauma nascosto! Telespalla Bob si è sentito schiacciato dalla prepotenza ed egocentrismo di Krusty. Scar è sempre stato il secondo genito, e non ha visto riconosciuta la sua importanza nella comunità. I cattivi di Scooby Doo hanno TUTTI un evidente problema!

Ma non è sempre stato, perché è stata la sua condizione di prigioniero, fisico e mentale a rendere il cattivo così cattivo. Ogni cattivo è prigioniero di qualcosa, e ogni cattivo sta male per qualcosa. Quindi, quando diciamo che gli animali selvatici detenuti sono più cattivi di quelli wild, non abbiamo tutti i torni, perché sono prigionieri e la loro condizione li rende irrequieti e addirittura violenti.

Purtroppo non è il singolo ad essere cattivo, ma la condizione che lo rende tale!


Diventa un membro attivo del Branco seguendo i nostri canali YouTube e Podcast. Se vuoi partecipare alla discussione commenta l’articolo e ruggisci il tuo pensiero!